Visita alla Guardia Costiera del Porto di Catania

La percezione che i ragazzi hanno del mare è generalmente legata all’estate e alla fruizione di spiagge e lidi balneari come luogo di divertimento e di relax. Ma perché ci si diverta senza pericoli, così come avviene in terraferma dove il controllo del rispetto delle regole è affidato alla polizia, anche per mare è necessaria la presenza di un’autorità competente in grado di aiutare chi, in mare, è in pericolo di vita; di controllare chi lavora in mare per svolgere attività connesse alla pesca; di punire chi non rispetta le regole ed inquina danneggiando il delicato ecosistema marino.
Il ruolo di controllo e tutela del mare è svolto sul territorio nazionale dalla Guardia Costiera che ha sede presso la Capitaneria dei più importanti porti italiani. Anche il porto di Catania ha la sua Capitaneria ed è per capire il ruolo e l’importanza di questo particolare corpo della Marina Militare che la classe IIC di scuola media del nostro Istituto, accompagnata dai docenti Scrimali e Frasca si è recata la settimana scorsa in visita alla sede operativa della locale Guardia Costiera.
Già superando le barriere di ingresso al porto ci si rende subito conto di come il mare sia un luogo speciale: non c’è il frastuono di traffico della città, le grandi navi si muovono silenziose facendo rumore solo al momento di partire quando salutano il porto al suono della sirena; anche i cani vivono in barca facendo la guardia alle attrezzature da pesca dei loro padroni pescatori;per mare le unità di misura sono speciali perché le distanze si misurano in miglia e la velocità in nodi; i generali si chiamano ammiragli e l’ufficiale di bordo nostromo.
Ci voleva una guida esperta per orientarci in questo nuovo mondo e l’abbiamo trovata nella persona del 2° Capo Luigi Di Natale che ci ha raccontato con immagini e parole le tante attività svolte dalla Capitaneria di Porto: salvaguardia della vita umana in mare, sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo, vigilanza del percorso alimentare del pesce dal momento in cui è pescato sino al momento in cui è servito in tavola, ed ancora,  tutela dell’ambiente marino e dei suoi ecosistemi.
Abbiamo poi visitato la centrale operativa che governa l’ingresso e l’uscita delle navi dal porto: ogni imbarcazione è infatti monitorata da un satellite che consente di seguirne la rotta su grandi monitor capaci di osservare navi in transito in tutto il bacino del Mediterraneo.
Per capire poi, come si svolge la vita in mare di chi lavora nel corpo della Guardia Costiera, abbiamo visitato una motovedetta ormeggiata in porto con il suo equipaggio composto da otto persone. 
 

Spazi angusti sia comuni che personali, un continuo dondolio della nave nonostante fossimo attraccati in acque calme, strumentazione sofisticate per intercettare, in qualsiasi condizioni di tempo, corpi galleggianti in mare ci hanno riportato drammaticamente al duro lavoro svolto da questi marinai spesso impegnati in operazioni di salvataggio di migranti in pericolo di vita, in navigazione su imbarcazioni in balia delle onde. Solo un addestramento costante sia fisico che psicologico consente loro di affrontare situazioni anche assai  rischiose con lucidità e competenza.

Scendendo dalla barca e rientrando a casa abbiamo provato nostalgia per questo mondo acquatico a noi parallelo e sebbene un poco preoccupati per i molti pericoli che esso corre a causa di numerosi comportamenti scorretti dell’uomo, ci siamo sentiti rinfrancati dal sapere che c’è chi, ogni giorno, è così duramente impegnato per il suo controllo e la sua protezione. 

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