“SCHEGGE” DI POESIA – INCONTRO CON PAOLO SESSA
“Un poeta è, prima di tutto, un uomo che è
appassionatamente innamorato del linguaggio”
La citazione del poeta britannico Wystan Hugh Auden descrive
perfettamente Paolo Sessa, autore di “Schegge di sciara. Canto d’amore per la
Sicilia” Giuseppe Maimone Editore, che oggi ha incontrato, presso l’auditorium del nostro istituto, una
delegazione di alunni della scuola secondaria di primo grado, più alcuni
piccoli ospiti della scuola primaria.
Quello che i ragazzi si sono trovati davanti è stato un uomo capace di
conformarsi alla platea di giovani uditori senza banalizzare, coinvolgendo e
strappando un sorriso, rivestendo con naturalezza i panni di insegnante, che ha
indossato per tanti anni. Un uomo dalla voce calma, profonda e vibrante, che li
ha fatti riflettere sul valore della “parola” e della “voce” con tutte le sue sfumature,
modulazioni e coloriture emozionali.
Dalle emozioni che la voce può suscitare, alla poesia, il passo è breve:
“Schegge di sciara” è, per definizione del poeta stesso, “poesia per la bocca,
da dire e da ridire”.
All’inizio dell’anno la nostra scuola ha deciso di “adottare” questo
testo, che si colloca in un percorso di educazione linguistica e
sensibilizzazione alla poesia. Inizialmente non è stato semplice decidere come
proporre a ragazzi così giovani un testo composito e ricco di rimandi
letterari, ma, come succede spesso, i ragazzi ci sorprendono e superano le
nostre migliori aspettative. Affascinati dai miti della nostra Sicilia, Aci e
Galatea e Colapesce, commossi da “Il grido di Abib”, che richiama l’inferno
delle migrazioni umane dei nostri giorni, i giovani lettori/uditori si sono
dimostrati attenti e sensibili al linguaggio poetico, capaci di cogliere
analogie e riferimenti a quanto precedentemente studiato.
Erano emozionati al pensiero di incontrare
l’autore, una persona “famosa”, ma soprattutto del loro presente, a cui poter
rivolgere domande e osservazioni. Prova ne sia il fatto che non è stato facile
scegliere – per limiti di spazio - la
delegazione che lo avrebbe incontrato. Troppo spesso la poesia che si studia
nelle scuole è lontana, sia nel tempo che nelle tematiche; “Schegge di sciara”
invece è poesia viva e attuale, intessuta di
squarci della nostra terra, del nostro mare e della nostra cultura.
Ascoltare un poeta leggere e commentare la sua poesia è un’esperienza coinvolgente ed emozionante, che tutti
dovrebbero provare una volta nella vita. I nostri piccoli grandi alunni, dopo
oggi, possono considerarsi un passo avanti.
Francesca Pizzillo
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